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Emotional Conversion Optimization (ECO)

Tre motivi per cui ECO (Emotional Conversion Optimization) cambierà il volto del marketing.

Emotional Conversion Optimization

Migliorare l'impatto emotivo della comunicazione
Felicità, sorpresa, rabbia, paura, disgusto, tristezza: le emozioni hanno il potere di guidare le nostre azioni, acquisti compresi. Nel campo dell’advertising, le risposte emotive sono infatti un indicatore della probabilità di gradimento e di memorizzazione di un messaggio pubblicitario e, di conseguenza, della sua conversione in vendite. Sono universali e variano a seconda della forma di comunicazione: è per questo che un’immagine può scatenare un’emozione più intensa di quanto possa fare un suono, ed è per questo che la forza degli stimoli contenuti in un video risulta maggiormente evocativa di uno slogan.Alla luce di tali considerazioni, immaginate di conoscere esattamente l’impatto che una campagna di marketing ha sul pubblico, ancor prima che venga diffuso il messaggio pubblicitario. Immaginate la possibilità di riadattare il contenuto affinché sia percepito come positivo, evocativo e motivante all’acquisto. Di quanto aumenterebbe la sua efficacia? La lettura digitale delle emozioni non è fantascienza.

Riconoscimento emotivo e ottimizzazione delle creatività

L’obiettivo comune a tutte le marche è quello di comprendere quali fattori influenzano il processo d’acquisto, allo scopo di individuare gli elementi che concorrono a trasformare il cliente da potenziale ad effettivo. Per rispondere a tale quesito, siamo soliti affidarci a tecniche di ricerca sociale come interviste e focus group, la cui attendibilità può però essere compromessa dall’arbitrarietà dei partecipanti (ne sono un esempio le risposte incoerenti e contraddittorie che spesso si rilevano nei questionari di opinione).

La metodologia ECO (Emotional Conversion Optimization) supera questo ostacolo, introducendo un approccio innovativo, più efficiente e performante. Attraverso un software di emotion recognition, diventa possibile registrare il tipo di emozioni, la loro valenza – positiva o negativa – e il livello di coinvolgimento di un individuo esposto a uno stimolo di marketing. Lo scopo è quello di riconoscere i contenuti con maggior risonanza emotiva, e investire su questi nelle proprie campagne di marketing. Lo step successivo di Emotional Conversion Optimization consiste, quindi, nell’ottimizzazione delle creatività: i contenuti sono limati e rifiniti per catturare e sedurre il pubblico, per emozionarlo e coinvolgerlo, invogliandolo all’acquisto.

Tutti i vantaggi di ECO (Emotional Conversion Optimization)

Una metodologia d’indagine basata sulla lettura delle emozioni del volto ha evidenti benefici. Da un’analisi più approfondita, si può affermare che uno studio di questo tipo permette di:

  • Ottenere informazioni direttamente alla fonte, in maniera rapida ed efficace;
  • Verificare in tempo reale il grado di soddisfazione del consumatore, intervenendo nell’immediato qualora emergano nuove esigenze;
  • Anticipare le future richieste del cliente, riadattando la campagna pubblicitaria in corso d’opera;
  • Individuare gli stimoli emotivi più efficaci, quindi sfruttarli per farsi strada in nuovi segmenti di mercato o per ampliare il proprio target di riferimento;
  • Posizionare un prodotto o un servizio, nel modo desiderato in termini di percezione del cliente;
  • Monitorare l’affidabilità e la reputazione di un’azienda nel suo complesso.

Il futuro è la pubblicità “emotiva”

La pubblicità emotiva continuerà a guadagnare importanza, soprattutto all’interno dei mercati più saturi e concorrenziali. Se due prodotti presentano caratteristiche prestazionali molto simili, chi vuole distinguersi dovrà porre maggiore attenzione su elementi meno tangibili, come l’esaltazione di aspetti secondari – ma desiderabili – del prodotto, o la creazione di un forte legame emotivo con il brand. Per farlo, è possibile affidarsi a una sorta di tecnologia umanizzata, come ECO, in grado di capire chi siamo e come ci sentiamo.

Il cliente è titubante e appare restio all’acquisto? Un rapido test, che prenda in esame le sue espressioni facciali, può dirci molto al riguardo: analizzando le sue reazioni di fronte a un determinato messaggio pubblicitario, saremo in grado di capire quali contenuti lo interessano e quali lo annoiano, ossia quali presentano maggiore o minore impatto emotivo. Una volta identificati, passeremo a correggere la comunicazione di conseguenza: il messaggio pubblicitario sarà quindi perfezionato e valorizzato da elementi creativi sviluppati ad hoc, allo scopo di assicurare il più elevato tasso di conversione possibile.

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